C'è un tempo per ogni cosa...

Parto dall'esperienza personale... vivere da vedovi con tre figli da crescere. Spazio per condividere idee, difficoltà, attese su un argomento "non per tutti", ma di molti, spesso vissuto in solitudine.

mercoledì 29 novembre 2006

La casa... questa sconosciuta! 1a parte

Così, dopo che ci siamo appena un po' ripresi e iniziamo ad aggirarci per la casa terribilmente "vuota" (anche se abbiamo la fortuna di avere dei figli che riempiono di suoni le nostre quattro mura), ci rendiamo conto che ci sono da fare un sacco di cose... cose che non abbiamo mai fatto ma che dobbiamo fare, se non vogliamo che il modo ci crolli addosso in modo non figurato!
Bucato, spesa, vestire i bimbi, carte, bollette, visite mediche, dentistiche, la scuola, l'asilo... e quasi tutte riportano a luoghi, spesso sconosciuti, della casa in cui viviamo da anni.
Gli armadi, i cassetti, la credenza, quell'antina dove riponiamo le medicine (la maggior parte scadute!), il mobile con i tegami, quello con le lenzuola.... con i cambi di stagione!! Apriamo quelle ante e restiamo allibiti o sconcertati, a volte angosciati: "non ce la farò mai...".
Lei sapeva sempre dove trovare tutto, anche nel caos apparente, si districava in mezzo a pile di lenzuola per noi tutte uguali: a una piazza, due piazze, federe, sopra-lenzuola, sotto-lenzuola, copriletto... E i detersivi? I detersivi... a malapena ne riconosciamo qualcuno per via della pubblicità. Almeno distinguiamo un "Vetril" da un "Sole piatti", è già qualcosa, ma volete mettere i detersivi per la lavatrice! Già la lavatrice. Questo U.F.O. ad un oblò (o con carica dall'alto) che sta in bagno o nello scantinato, il più misterioso dei nostri elettrodomestici, merita un discorso a parte.
Continua...

venerdì 24 novembre 2006

Vita da vedovi...

Vorrei parlare di questo argomento che certo non riguarda tutti, ma riguarda molti. Un argomento un po' taciuto, di cui spesso si parla solo al femminile, forse considerato "troppo" personale (si parla più facilmente delle proprie esperienze sessuali, che di questo...).
Se ne parla poco, perchè a che fare con il dolore... con la morte, con le proprie sofferenze e così facendo si resta ancora più soli.
Io ne posso parlare perchè ne ho esperienza, e gradirei voci che... parlano per esperienza: paure; difficoltà; rimpianti; rimorsi; lontananza; amore...
Non uno spazio "del dolore", da "valle delle lacrime", ma uno spazio positivo, di condivisione, di speranza, di "chi sa capire"... perchè in realtà molti ti incontrano e non sanno cosa dire e tu finisci per non sapere cosa dire loro. Così la solitudine, che già è forte, concreta, tangibile, si fa' ancora più... insensata.

Etichette: